La Casa Batlló è tra i gioielli architettonici di Barcellona e di Antoni Gaudì ed è considerata una delle sue più geniali creazioni: assieme alla Sagrada Familia è uno dei monumenti simbolo di Barcellona e rappresenta una tappa imperdibile per la visita della capitale della Catalogna.
Dichiarata Patrimonio dell’UNESCO dal 2005, l’opera è costruita in pietra arenaria ed ha forme davvero originali che lasciano stupefatti già dall’esterno. Tutta la struttura rende l’idea dell’estro dell’artista catalano.
Scopriamo insieme la storia di questo edificio e alcune sue curiosità.
- La storia di Casa Battlò
- I suoi interni
- Orari e costo
- L’isolato della discordia
La storia di Casa Battlò
Nel 1904 Batllò, altolocato industriale del settore tessile, affidò a Gaudi l’incarico di rimettere a nuovo un modesto palazzo acquistato l’anno precedente sul Passeig de Shehar, l’arteria principale del quartiere modernista dell’Eixample, zona eletta dalla borghesia catalana dell’epoca quale sede dei propri spettacolari palazzi.
La costruzione originale era uno spazio molto stretto e allungato e dalla forma rettangolare, che rappresentava sicuramente una sfida per l’architetto catalano.
Il lavoro di Gaudi fu completato tre anni dopo, nel 1907.
L’aspetto dell’edificio fu modificato radicalmente: Gaudì rivoluzionò la facciata principale che divenne esuberante e marittima, aggiunse sculture involontarie, ampliò il cortile centrale ed elevò due piani inesistenti nella costruzione originale.
Al piano terreno sorgevano le scuderie, destinate successivamente a magazzini, e l’androne comune. Il primo piano del palazzo, il cosiddetto piano nobile, fu destinato ad abitazione della famiglia Batlló mentre negli altri quattro piani furono ricavati otto appartamenti destinati all’affitto.
I suoi interni
Al pian terreno dell’edificio rimodernato sorsero le scuderie e l’androne comune, il primo piano, cosiddetto piano nobile, venne destinato alla residenza della famiglia Batllò, mentre negli altri quattro piani vennero ricavati otto appartamenti destinati all’affitto.
La facciata anteriore è forse uno degli elementi più noti di Casa Batlló, un rifacimento completo che ha cancellato completamente la facciata precedente, pur mantenendo inalterata la disposizione delle finestre.
La parte bassa è caratterizzata da motivi sinuosi ed organici, ossei, in pietra arenaria, molto prominenti nella tribuna del piano nobile, una struttura con cinque aperture tondeggianti delimitate da colonne che ricordano ossa giganti e sono chiuse da vetrate colorate.
La parte centrale della facciata è caratterizzata da un effetto luminoso dato da maioliche e vetrate colorate che vanno poi a confluire nella parte alta, interamente ricoperte di ceramica vetrificata colorata, che, quasi fossero squame di un ignoto rettile, contribuiscono all’aspetto quasi organico e vivo dell’edificio.
Completano lo spettacolare aspetto della facciata dei balconi dal pavimento a forma di conchiglia con ringhiere di ferro battuto a foggia di maschere tra il secondo ed il quinto piano ed un unico grande balcone a forma di fiore al sesto.
Entrando nella casa è impossibile non notare la firma di Gaudi in ogni dettaglio, anche quelli più minuti
A partire dal cortile centrale, rivestito di ceramiche in sfumature di azzurro, passando per porte, maniglie, campanelli e finestre, ogni cosa è stata personalizzata sfruttando al meglio le proprietà dei materiali, principalmente marmo, ferro battuto e legno.
Il piano nobile è ampio circa 400 metri quadri e diviso in tre zone ed un’ampia terrazza di altri 200 metri quadri. Gli interni di questa residenza e sull’interezza delle pareti, come per l’esterno, sono assenti spigoli e linee rette.
Salendo dal piano nobile, su ogni piano si aprono due appartamenti di circa 200 metri quadri ciascuno, anche questi impreziositi dagli stessi dettagli decorativi che già si ritrovano in tutta Casa Batllò. Questi locali sono adibiti ad abitazioni ed uffici, quindi non sono, purtroppo, visitabili.
Proseguendo nella salita, si giunge alla soffitta, realizzata sfruttando l’arco catenario che conferisce ai locali un aspetto naturale, a metà tra una caverna e la cassa toracica di un animale mitologico. Infine, due scale a chiocciola portano verso il tetto.
Raggiunto il tetto non si può non restare stupiti dai motivi fantastici, che si rifanno al dorso di un drago, con una torretta irregolare coronata dalla croce a quattro bulbi, simbolo dell’architetto. Ci si può godere la vista di Barcellona intervallata dalle maioliche artigianali che trasportano in un mondo di fantasia.
Nel 2002, nell’anno della Commemorazione di Antoni Gaudi, Casa Battló è stata finalmente aperta al pubblico con una cerimonia che è stata spettacolare così come la Casa stessa, durante la quale la particolarità architettonica è stata esaltata da un gioco di proiezioni luminose sulla facciata in uno spettacolo veramente suggestivo.
Orari e costo di Casa Battlò
Casa Battló è aperta tutti i giorni tutto l’anno.
Dalle ore 9 alle ore 21 (ultima ammissione alle ore 20:00) e la visita dura circa un’ora.
Il costo del biglietto si aggira sui 20€. Una volta entrato ti verrà consegnato un kit audioguida con una mappa interattiva che spiega ogni stanza del museo. Se vuoi provare un’esperienza alternativa alla classica visita puoi scegliere la Visita Teatralizzata dove saranno lo stesso Gaudí o la Signora Ramoneta, la domestica, a mostrare per la prima volta tutti gli angoli della Casa – opzione divertente pensata per la famiglia.
I biglietti si possono acquistare online o in loco. Generalmente non vi è mai molta fila per entrare.
L’isolato della discordia
Vicino a Casa Batlló, nello stesso periodo, importanti architetti rivoluzionarono altre case che all’epoca si disputarono i premi urbanistici convocati dal Comune di Barcellona.
Per questo motivo, il tratto era conosciuto come “l’isolato della discordia”. Anche queste case sono moderniste e insieme a Casa Batlló oggi formano un complesso unico, che include:
– dell’architetto Josep Puig i Cadafalch – Casa Amatller
– Lluís Domènech i Montaner – Casa Lleó Morera
– Enric Sagnier – Casa Mulleras
– Marcel-li Coquillat – Casa Josefina Bonet