Coronavirus: tutto ciò che bisogna sapere, la situazione in Italia e nel mondo

Purtroppo oggi si parla dell’argomento del momento: il Covid-19 e della situazione che si è venuta a creare in Italia e nel mondo.

Giusto per sapere di cosa stiamo parlando e per toglierci eventuali dubbi, partiamo dal principio.

CHE COSA E’ UN CORONAVIRUS?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. La sottofamiglia Orthocoronavirinae della famiglia Coronaviridae è classificata in quattro generi di coronavirus (CoV): Alpha-, Beta-, Delta– e Gammacoronavirus. Il genere del betacoronavirus è ulteriormente separato in cinque sottogeneri (tra i quali il Sarbecovirus).

I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.

Ad oggi, sette Coronavirus hanno dimostrato di essere in grado di infettare l’uomo:

  • Coronavirus umani comuni: HCoV-OC43 e HCoV-HKU1 (Betacoronavirus) e HCoV-229E e HCoV-NL63 (Alphacoronavirus); essi possono causare raffreddori comuni ma anche gravi infezioni del tratto respiratorio inferiore
  • altri Coronavirus umani (Betacoronavirus): SARS-CoV, MERS-CoV e 2019-nCoV (ora denominato SARS-CoV-2).

Un nuovo Coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato SARS-CoV-2 (precedentemente 2019-nCoV), non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina, a dicembre 2019.

La malattia provocata dal nuovo Coronavirus prende il nome di “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11 febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

QUALI SONO I SINTOMI? 

I sintomi più comuni di sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi e a inizio lento. La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 su 6 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie.

Le persone anziane e quelle con patologie sottostanti, quali ipertensione, problemi cardiaci o diabete e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita o in trattamento con farmaci immunosoppressori, trapiantati) hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia.

Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

COME SI TRASMETTE? 

Essendo un virus respiratorio, esso si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le  goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo
  • contatti diretti personali
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi

In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.

Normalmente le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.

Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus.

Ma cosa si intende per contatto stretto? 

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
  • un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
  • una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.

COME SI DIFFONDE E COME CI POSSIAMO PROTEGGERE? 

Avendo detto precedentemente che si tratta di un virus respiratorio, il Covid-19 si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.

Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione. Dovresti lavarti le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcool (concentrazione di alcool di almeno il 60%).

Se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e sospetti di essere stato in stretto contatto con una persona affetta da malattia respiratoria Covid-19:

  • rimani in casa, non recarti al pronto soccorso o presso gli studi medici ma chiama al telefono il tuo medico di famiglia, il tuo pediatra o la guardia medica. Oppure chiama il numero verde regionale. Utilizza i numeri di emergenza 112/118 soltanto se strettamente necessario.

Ricorda che per tutte le persone che rientrano dai viaggi dalle zone a rischio negli ultimi 14 giorni c’è obbligo di isolamento domiciliare fiduciario e di comunicazione al Dipartimento di prevenzione della propria ASL.

IL CONTAGIO SI PUO’ ESTENDERE ANCHE AL MONDO ANIMALE? 

Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più Coronavirus.

La fonte animale del nuovo Coronavirus non è stata ancora identificata. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale.

Tuttavia si conferma che non c’è alcuna possibilità che il virus si possa estendere e diffondere ai nostri animali da compagnia, quali cani e gatti.

COSA SI RACCOMANDA DI FARE? 

L’igiene deve essere di priorità sempre ma si raccomanda di lavarsi le mani molto spesso, stare ad 1 mt di distanza, non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca.

Uscire solo in caso di necessità. Il virus è estremamente contagioso, perciò più le persone escono come se nulla fosse, cene, aperitivi, palestra, più si ha la possibilità di contrarlo e diffonderlo.

Più si diffonde più si avrà la necessità di posti letto negli ospedali ma cosa capiterà quando i posti letto termineranno? Agiamo con criterio, consapevolezza e cervello.

COSA SI RACCOMANDA AI VIAGGIATORI? 

Miei cari Travellers, un viaggio molto spesso non è solo un viaggio: può trattarsi di un sogno, di un bisogno di allontanarsi per un pò, di una vacanza. Può significare un sacco di cose, posso capirlo perfettamente.

Ma in un momento come questo c’è la necessità di fare un passo indietro e rinunciarvi.

Più viaggiamo più diffondiamo il virus. Più il virus si diffonderà nel mondo più ci saranno conseguenze drastiche, sia sul sistema sanitario nazionale sia sulla nostra economia.

Ci sono molti modi di ottenere un rimborso per il volo cancellato o disdetto: considerateli.

QUALE MISURA SANITARIA SPECIFICA E’ STATA AVVIATA PER I VIAGGIATORI IN ITALIA? 

Dopo la notifica dell’epidemia da parte della Cina, l’Italia ha immediatamente raccomandato di posticipare i voli non necessari verso Wuhan e, successivamente, con l’estendersi dell’epidemia, verso tutta la Cina.

La Cina ha cancellato tutti i voli da Wuhan.

Il ministro della Salute, con propria ordinanza, il 30 gennaio, ha disposto la sospensione del traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese, incluse le Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. Il provvedimento si applica anche a Taiwan.

Nel caso in cui sia presente un caso sospetto di nuovo Coronavirus (in base ai sintomi clinici e alle informazioni epidemiologiche), a bordo di un volo di qualsiasi provenienza, viene immediatamente adottata una procedura di emergenza che prevede il trasferimento del paziente in isolamento presso una struttura ospedaliera designata e la tracciatura dei contatti stretti.

Negli aeroporti è presente materiale informativo per i viaggiatori internazionali, in italiano, inglese e cinese.

L’8 marzo è stato emanato un DPCM he sostituisce quelli emanati in precedenza e individua nuove misure di contenimento dell’epidemia.  In particolare il DPCM reca misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.

Chiunque a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione in GU del DPCM  8 marzo 2020 (Art. 3 , lettera m) abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale (di seguito “MMG”) ovvero al pediatra di libera scelta (di seguito “PLS”).

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Al momento i numeri sono i seguenti:

  • 5883 le persone che hanno contratto il virus, attualmente positivi 5061, 233  deceduti e 589 guariti.

Tra i 5061 positivi:

  • 1843 si trovano in isolamento domiciliare
  • 2651 ricoverati con sintomi
  • 567 in terapia intensiva

I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall’Istituto Spallanzani dove sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Il 26 febbraio sono stati dichiarati guariti.

Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, Comune della Lombardia in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.

Nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale.

L’Italia ha bloccato il 30 gennaio con un’Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.

Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza, stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli.

Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge, il 23 febbraio 2020 con misure per il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi. Successivamente sono stati emanati quattro Decreti del Presidente del Consiglio attuativi:  DPCM del 25 febbraio 2020, DPCM del 1° marzo 2020, DPCM del 4 marzo 2020 e infine il DPCM dell’8 marzo 2020. Il DPCM dell’8 Marzo 2020 sostituisce i DPCM del 1 e del 4 marzo e dispone nuove misure di contenimento dell’epidemia.

In particolare il DPCM reca misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.

…. E NEL MONDO

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) come agente causale della malattia respiratoria poi denominata Covid-19. La Cina ha reso immediatamente pubblica la sequenza genomica che ha permesso la realizzazione di un test diagnostico in modo tempestivo.

 

Al momento i numeri sono questi:

Globale

  • 105.523 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia*
  • 3.584 morti

Cina

  • 80.859 casi confermati clinicamente e in laboratorio
  • 3.100 morti

Altri Paesi

  • 24.664 casi confermati in 101 altri Paesi
  • 484 morti
I paesi che hanno chiuso le frontiere agli Italiani sono:

Arabia Saudita, Bahrein, Capo Verde, El Salvador, Giordania, Iraq, Israele, Kenya, Kuwait, Libano,  Maldive,  Mauritius, Mongolia,  Oman, Repubblica Dominicana, Seychelles, Turkmenistan e Vietnam.

Controlli e quarantene:

Regno Unito, Francia, Romania, Eritrea, Malta, Islanda, Polonia, India, Repubblica Ceca, Thailandia, Paraguay, Russia, Brasile, Cuba, Cipro, Colombia, Lituania, Libano e Crozia. 

Compilazione di moduli:

Argentina, Bulgaria, Montenegro, Malawi, Zambia, Samoa e Panama.

Controllo temperature:

Germania, Egitto, Ucraina, Moldavia, Sudafrica, Marocco e Polinesia

Compagnie aeree che hanno sospeso i voli:

Thai Airways, Delta Airlines, American Airlines, British Airways, Turkish Airlines, Brussels Airlines, Easyjet, Cabo Verde Airlines, El Al, Bulgaria Air, Korean Air, WizzAir Kuwait Airways, Cathay Pacific, Air China, Eva Air, Sas, Finnair, Latam, Neos, Ryanair (ha solo ridotto i voli) e Flybe.

 

Articolo dopo ultimi aggiornamenti – 8 Marzo, ore 19.15

 

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