Riapre la piramide di Djoser.
Dopo un lungo restauro durato 14 anni e costato la bellezza di quasi 7 milioni,
la più antica tra le necropoli imperiali egizie torna ad essere visitabile da parte dei turisti che ogni anno viaggiano in Egitto
La piramide di Saqqara è la principale attrazione dell’omonima necropoli che ospita molti complessi funerari di varie dinastie. Tra le principali ci sono le Tombe Arcaiche della I dinastia, il sepolcro dei tori Apis, la tomba del faraone Horemheb della XVIII dinastia e i complessi dei re Pepi I, Pepi II, della VI dinastia, e Ibi dell’VIII dinastia.
Situata a Saqqara e distante circa 30 km da Giza, la sua caratteristica principale è che è stutturata a gradoni.
L’altezza della struttura supera i 10 metri, si estende per circa un chilometro e mezzo, circonda una superficie di circa 15 ettari, comprende 211 bastioni e 14 false porte. L’ingresso vero è solo uno, situato vicino all’angolo di Sud-Est che garantisce l’accesso al corridoio dove inizia il colonnato. Originariamente era rivestito da blocchi calcarei di Tura.
Intorno alla piramide si trova una grande corte circondata da strutture cerimoniali e da strutture decorative. La piramide si innalza in sei mastabe, ossia tombe a base rettangolare, decrescenti. Le mastabe, costruite l’una sull’altra, mostrano come il progetto sia stato modificato in itinere.
Il progetto di salvataggio del colosso di 60 metri nasce nel lontano 2006; tuttavia subisce un brusco stop nel 2011, in seguito alla rivoluzione che ha portato alla caduta di Hosni Mubarak, per essere ripreso a fine 2013.
Si tratta della più antica piramide mai costruita nonché la prima struttura di cemento completa esistente al mondo.
Fu costruita dall’architetto Imhotep, uno dei più importanti dell’Egitto, 4700 anni fa.
All’inaugurazione hanno preso parte il premier egiziano Mostafa Madbouly e il ministro del Turismo e delle Antichità, Khaled al-Anani.